venerdì 18 ottobre 2013

Grandi Manovre

Ottobre è un mese-scatolone.
Non passa giorno ormai in cui non mi ritrovi a riempire scatole e scatole di oggetti, vestiti, ricordi, pensieri, emozioni. Del resto, è così che vanno le cose quando prendi in mano la tua vita e decidi di saltare, di diventare grande.
Il bello di tutto questo è ovviamente il fatto che saltare da soli non sarebbe affatto divertente, anzi diciamo pure che sarebbe da pazzi masochisti. E allora ecco che entra in scena un'altra mano,da stringere forte, guardare negli occhi la persona che ti sta accanto in bilico tra cielo e terra ( in questo caso direi Oceano, un mare spaventoso ma allo stesso tempo bellissimo) e poi spiccare il volo, insieme, sperando che il salvagente attorno alla vita e soprattutto la capacità di nuotare insieme possano fare la differenza.
Mi viene in mente la canzone di Ligabue, "ho messo via", e anche in quel pezzo se ricordo bene il cantautore romagnolo parlava di scatoloni riempiti con pezzi di vita che non possono essere messi via così facilmente, quando è in atto un cambiamento. Mi guardo intorno, vedo tutti i miei libri, quelli letti da bambino e gli altri, grazie ai quali ho imparato ad essere nottambulo, perchè certe storie, quando mancano diciannove pagine alla parola fine, non puoi certo interromperle sul più bello e aspettare domattina. Proprio no.
Volto la testa, e mi ritrovo al cospetto del mio pc. Uno di quelli fissi, che ormai sono passati di moda, scavalcati da quei maledettissimi chihuahua chiamati tablet, pieni zeppi di App ( MAI dire Applicazioni davanti a qualche sedicente esperto di informatica, sarai etichettato come antiquato senza appello che tenga) ma che a mio parere non hanno nemmeno una stilla del fascino vintage di un Pentium 133 Hertz. Certo, e questo lo dico sottovoce nascondendomi sotto il letto, non posso negare che siano comodi, portarsi Internet ovunque, sul pullman o al pub, se non al cinema, è indubbiamente un vantaggio innegabile.. Del resto, perchè godere di un buon film dall'inizio alla fine quando puoi controllare ogni diciannove secondi le Ultime su WhatsApp???
Va bene lo ammetto, questa era una frecciatina nei confronti di quell'orribile persona che avevo seduta accanto l'ultima volta che sono andato al cinema a vedere un film horror, ovvero The Conjuring- L'evocazione (Guardatelo, è farina del sacco di James Van, il tipetto che ci ha regalato Saw).
Insomma, che diavolo ti porti a fare il tablet al cinema?!E soprattutto perchè devi illuminarmi a giorno mentre cerco di rilassarmi guardando un film?!Ok la smetto, torniamo agli scatoloni, che è meglio.
Saluto il mio computer dandogli una pacchetta sul monitor, perchè non me lo porterò con me, rimarrà al suo posto, un guardiano silenzioso che preserverà la mia stanza durante l'assenza.
Altri scatoloni, altri vestiti da metterci dentro. Pantaloni, magliette, felponi che mi hanno riscaldato durante i freddi inverni in cui me ne andavo in giro per la città scorrazzando sul mio scooter ormai passato a miglior vita, scarpe comode, scarpe meno comode, mutande, boxer. Chiuso.Sigillato.
Un altro scatolone, capiente. Qui dentro ci metto il ricordo agrodolce di un musical a cui ho partecipato durante gli anni del centro estivo (nessuno sarà mai di nuovo un John Travolta come me, in Grease, non certo con i miei passi inventati di sana pianta a fine coreografia), amici perduti durante la strada, altri ritrovati anche se saltuariamente, la prima volta che ho viaggiato da solo in treno per recarmi ad una mostra, la prima medaglia che ho vinto durante una competizione d'atletica, gli anni divertenti delle medie, quelli intensissimi e caotici delle superiori.Chiuso. Sigillato.
Ne riempirò altri, prima di andare via. Non è così triste come dicono riempire gli scatoloni, fa parte della vita, si dice così giusto? Basta indossare le scarpe adatte. E non smettere mai di camminare.


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