domenica 5 gennaio 2014

Battle Royale Vs Hunger Games : due facce della stessa medaglia?









Due punti fermi, per questo post.
Il primo: Hunger Games non trae semplicemente "spunto" da Battle Royale, questo perchè Hunger Games attinge a PIENE MANI da Battle Royale. Chiariamolo fin da subito, e sarà tutto più semplice, sia per me che per voi che leggete.
Il secondo: Hunger Games si troverebbe nella scomoda quanto imbarazzante posizione di Plagio a tutti gli effetti di ciò che contiene e trasmette Battle Royale, fortunatamente Suzanne Collins, l'autrice del romanzo, ha il merito di aver provato a dare un'identità propria alla storia di Katniss e compagnia bella, dopo la premessa così sfacciatamente copiata dal capolavoro giapponese.
Detto questo, proviamo a scendere un po'più nel dettaglio. Non mi soffermerò però sull'eterna diatriba su quale sia il migliore tra i due, se il film o il libro Hunger Games, lo stesso vale per Battle Royale, mi preme molto di più analizzare i contenuti di entrambi,anche perchè un giudizio sulle pellicole sarebbe impossibile, dato che finora sono usciti i film ispirati solamente alla prima e seconda parte di Hunger Games, il terzo vedrà la luce durante il 2014.
Il lungometraggio di Battle Royale vede tra i protagonisti Takeshi Kitano, e questo è assolutamente da segnalare.







Protagonista indiscussa di Hunger Games è Katniss Everdeen, una ragazza di umili natali che vive in uno dei distretti della Terra di Panem, insieme alla sorellina e la madre. Il padre morì anni prima, a causa di un incidente in miniera, lasciandole sole, e questo renderà più forte la ragazza, vero e proprio motore della propria famiglia a causa della caduta nell'apatia più profonda dell'unico genitore rimastole. I tredici distretti vivono nell'indigenza e nella paura, moltissimi decenni prima tentarono di ribellarsi al regime totalitario che li governava (il romanzo è ambientato in un futuro imprecisato, in America), finì malissimo per loro, annientati e costretti a sostenere una punizione durissima ogni anno: concedere due ragazzi, un maschio ed una femmina, alla mercè degli Hunger Games, un gioco mortale trasmesso in tv dove tutti i partecipanti dovranno uccidersi fra di loro, fino a che non ne rimarrà soltanto uno. Un monito per i posteri.
Katniss prenderà il posto della sorella minore Primrose, sfortunatamente estratta per partecipare all'edizione imminente, mostrando tutto il suo disperato coraggio e affetto nei suoi confronti, e da lì inizierà una storia obiettivamente coinvolgente, per lo spettatore giovane certamente, ma anche per coloro che hanno lasciato da un pezzo l'età da teenager.






Ora veniamo a Battle Royale.
Protagonista indiscusso di Battle Royale è Shuya, uno studente delle medie come tanti altri della sua età, non spicca per nessuna qualità in particolare, vive nella Repubblica Della Grande Asia, uno stato dittatoriale situato, e lo si capisce da vari riferimenti disseminati qua e là nel romanzo, proprio in Giappone. Ogni anno viene estratta a sorte una delle classi di terza media del Paese, i ragazzi all'oscuro di tutto vengono portati con l'inganno in quello che sarà il teatro del massacro, e nel romanzo l'edizione del Battle Royale di quell'anno si svolge su un'isola deserta. Le motivazioni che si celano dietro questo torneo mortale e terribile sono più sottili di quelle che tengono banco in un Hunger Games: si tratta di testare la forza d'animo dell'intero paese e la loro fede nella dottrina dittaroriale. Infatti viene fatto presente che l'intera Repubblica Della Grande Asia sta per scendere in guerra con il resto del Mondo (per loro, il vero nemico è l'America conquistatrice), e bisogna abituare i soldati del domani ad ogni evenienza. Al contrario dei Tributi della Collins, i ragazzi di Takami (autore del romanzo) sono quasi tutti fieri di essere scelti come partecipanti al Battle Royale, almeno fino all'edizione narrata nel libro, dove i protagonisti saranno loro stessi tragiche icone di una società da incubo che li ha portati fino a quel punto.
Anche qui, solamente uno potrà rimanere in vita.
Come dite? Le due storie sono vagamente simili? Beh io ve l'avevo preannunciato.
Battle Royale è del 1999, Hunger Games è stato pubblicato nel 2008, fatevi due conti.

SIMILITUDINI:

- Entrambi si svolgono prevalentemente in un luogo neutro, da dove non è possibile fuggire.
- Entrambi vengono ambientati in un futuro post-apocalittico imprecisato.
- Entrambi vedono come protagonisti due coppie di ragazzi, Katniss e Peeta da una parte, Shuya e Noriko dall'altra.
- Entrambi i "Giochi" sono monitorati da due personaggi negativi che hanno funzione di arbitri, giudici e carnefici. (più efficace il professore Kitano di Battle Royale, stereotipato lo Stratega del primo romanzo di Hunger Games)
- In entrambi i romanzi è presente una costante oppressione da parte di una società ormai inquadrata, ingabbiata dalla dittatura, ad un livello così profondo che le persone nemmeno se ne rendono più conto. Ho trovato molto più sconcertante la resa incondizionata delle famiglie di Battle Royale, piuttosto che il colorato mondo kitch di Capitol City in Hunger Games, a dire il vero.

DIFFERENZE:

- La differenza più sostanziale che è possibile notare immediatamente è la caratterizzazione dei personaggi. Katniss è impavida, psicologicamente potrebbe divenire grandiosa e simbolo di una rinascita sociale, il tutto sembra sempre sul punto di decollare ma poi qualcosa ne blocca il processo di crescita, credo si tratti di un'eccessiva voglia da parte dell'autrice di far immedesimare il pubblico, e il lettore, in lei, mettendo da parte i comprimari che a mio parere avrebbero potuto esaltarne invece la personalità ribelle e simbolica.
I 42 protagonisti di Battle Royale invece godono di una caratterizzazione esauriente anche se semplificata dallo stile asciutto con cui vengono descritti, ognuno di loro ha una propria personalità ma l'idea di coralità che avvolge l'atmosfera sull'isola del massacro aleggia in ogni pagina, in ogni sguardo impaurito delle ragazze nascoste dietro casupole abbandonate, dietro abbracci tremanti e sussurri notturni, speranzosi di poter vedere l'alba di un nuovo giorno.
- Amicizia, legami. Hunger Games demolisce ogni traccia di empatia fra i tributi del Gioco, fin dal primo momento in cui si incontrano nell'arena dell'addestramento, tutti loro si odiano a prescindere, non vi è mai, nemmeno per un momento (almeno all'inizio, poi in seguito qualcosa cambierà, per fortuna, ma non voglio spoilerare), un momento di esitazione, nessuno sembra chiedersi se sia giusto davvero togliere la vita di un coetaneo senza neppure un rimorso. Questo non vale ovviamente per Katniss e Peeta. Shuya e Noriko invece non cadono nel clichè della storia d'amore obbligata, è delicato il modo in cui Takami tratteggia il loro rapporto, quasi fraterno.
Inoltre i compagni di classe non si ammazzano senza arte nè parte, nei loro occhi, con le armi in mano, è possibile scorgere tutta la paura, tutto il terrore insito nella situazione che sono costretti a vivere. Spesso, soprattutto all'inizio, i ragazzi cercano di parlarsi, di provare a ragionare, trovare una soluzione che purtroppo non c'è.
- La fruizione dei Giochi. Voyeuristica l'interpretazione di Hunger Games, i Tributi sono costantemente monitorati, le loro uccisioni sono trasmesse in diretta sugli schermi televisivi degli abitanti di Capitol City, che esultano per il loro preferito come se fossero calciatori in una partita di calcio, con la sola differenza che non torneranno a casa quando il pubblico spegnerà il televisore dopo la puntata del loro reality show preferito. Addirittura, possono votare per loro, mandargli aiuti con l'equivalente fantascientifico del Televoto, ho trovato davvero magnifica la visione della Collins al riguardo, una critica evidente della nostra, di società, in cui riprendere un'aggressione con il telefonino senza intervenire in aiuto della vittima, ma con la prontezza dei polpastrelli nel mettere tutto in tempo reale su Youtube è diventato normale. Appagante e terribile.

Hunger Games vale la pena, in definitiva? Sì.
Battle Royale è un capolavoro? Sì.
Meglio l'uno o l'altro? Nonostante le mie doverose premesse, fortunatamente divergono in molti punti, e anche se coloro che avranno letto o visto i film di Hunger Games storceranno il naso al cospetto del più "vecchio" e meno spettacolare Battle Royale, io rimango dell'idea che le tematiche simili affrontate da entrambi siano state sviluppate meglio in Battle Royale. I due film di Hunger Games, usciti finora, hanno alle spalle una produzione ed un budget che la pellicola giapponese ai suoi tempi non aveva, e questo nel mondo del cinema fa spesso la differenza, che sia giusto oppure no.
Proprio perchè la Dittatura patinata ostentata da Hunger Games appare in fin dei conti più che altro una Parata, uno spettacolo di fucili e minacce che non vanno oltre, purtroppo, seppur l'idea, ripeto, sia molto interessante e intrigante.
Battle Royale offre l'incubo di una società totalitaria in un modo più sottile. Colui che si occupa, insieme all'esercito, di mettere al collo degli studenti il collare esplosivo che brillerà se tenteranno di lasciare l'isola non è il Presidente, e nemmeno un colonnello grigio e indurito dalla vita.
Bensì un supplente.
Un professore, praticamente, la figura di riferimento per ogni studente.
La scuola vista non più come preparazione alla vita, l'istruzione assente che distrugge il bene a favore del male, se preferite una distinzione più classica.



Esiste qualcosa di più terribile di una persona che dovrebbe essere un tuo modello di vita e che invece ti getta in pasto all'orrore?


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